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giovedì 6 febbraio 2014

MotoGP 2014: Marquez ancora capostipite ai test di Sepang, Honda sempre più dubbiosa su Espargarò


Tre best lap nelle tre giornate di test. Questo è il risultato ottenuto dal neo campione della MotoGP, lo stesso che viene amato/odiato da quelle masse che seguono il Motomondiale.
Marquez ha fermato il crono su 1'59"533, più di quattro decimi meglio rispetto la giornata antecedente; anche se "solo" con due decimi di vantaggio sul primo inseguitore di giornata che è stato Valentino Rossi. Il campione di Tavullia ha si concluso la tre giorni malesi con un risultato notevole (primo tra gli italiani e primo tra le Yamaha), però si è ritrovato a ridosso il compagno di squadra Jorge Lorenzo perennemente attardato di 1/10 e con un parere (per quanto riguardano le fonti ufficiali) non proprio favorevole alla M1. Stefan Bradl finalmente trova il riscatto su Pedrosa e gli si posiziona davanti con 1/10 di vantaggio, Dovizioso ha concluso in un'egregia settima posizione e le prestazioni di Espargarò fanno storcere sempre più il naso agli uomini di HRC. Al di là del talento di cui è munito il protagonista indiscusso delle CRT datate 2013, ad Honda non va proprio giù il piazzamento che ha ottenuto in questi giorni l'iberico con la sua Yamaha Open. Oggi ha chiuso in quarta posizione. distanziato di meno di mezzo secondo dal connazionale e l'ultimo dei quattro ad aver girato sotto i due minuti sul giro. Situazione più che anomala, visto che Hayden naviga in posizioni da fuori top 10 ed Aoyama ha concluso quest'ultimo giorno in ventesima posizione.



martedì 4 febbraio 2014

MotoGP 2014: Marquez il migliore al day one di Sepang



2'00"282: questo è il tempo record fatto segnare da Marc Marquez nel corso della prima giornata di test 2014.
L'iberico - nonché campione in carica della classe regina - ha terminato in maniera più che positiva questa prima giornata di test ufficiali del nuovo anno, dove è rimasto quasi sempre in testa alla classifica di ogni sessione disputata finora. Secondo posto per Rossi, attardato di mezzo secondo dal leader di giornata e terminato questo primo giorno in mezzo al "sandwich" di HRC, con Daniel Pedrosa attardato dal pilota Yamaha di 1/10 scarso.
Jorge Lorenzo è quarto, distaccato dal connazionale di 1/10 circa e tra i piloti che hanno effettuato meno tornate di tutti (solo 26 giri completati). Le Ducati continuano stazionare nelle solite posizioni, attardate da 2" su Marquez nonostante faccia più scalpore la notizie riguardo le prestazioni delle Production Racer di Honda: Hayden ed Aoyama sono distaccati dalla vetta di 3" e passa!
Sono risultati che, a differenza di quelli dei protagonisti della Formula 1, sembrano essere più "genuini" riguardo le prestazioni sul cronometro, visto che i colleghi a ruote scoperte preferiscono da diversi anni non mostrarsi in tali occasioni


lunedì 30 dicembre 2013

Quella volta che...

... le 500 stavano per andare a segno (se non fosse stato per Barros)


Motomondiale 2002: anno di debutto delle MotoGP. 
Il potenziale delle 4T mise in luce il divario tecnico tra loro e le malcapitate 500. Se le "mezzo litro" guadagnavano in ingresso e percorrenza in favore di un peso più contenuto, le MotoGP riprendevano tutto e di più grazie alla potenza di cui disponevano ed al modo di erogazione.
Il divario cominciò a notarsi dalla prima tappa per via dei cronologici al giro. A Jerez si vedeva con i propri occhi attraverso l'on-board camera su alcune moto.
Ormai era chiaro: le due tempi stavano per essere soppiantate da quell'esperimento voluto da Dorna e dalle ufficiali, con una facilità incredibile.
Difficilmente potevano riscattarsi. I circuiti erano quasi tutti ad appannaggio delle mille. Le vecchie mezzo litro potevano difendersi solo dopo il pronti via (se si fossero qualificate bene).
L'unica speranza? Quella di battere le nuove arrivate in terra sassone.
Il Sachsenring sembrava il campo di battaglia ideale per porre rimedio prima dell'agognato passaggio alla specie evoluta. Così fu.
Le Tech3 di Poncharal conquistano la prima fila con Jacque e Nakano, rispettivamente in prima e seconda posizione. Biaggi dietro il duo franco-orientale, poi Barros, Ukawa e Rossi.
Jacque mantiene la pole fin dalla partenza. Barros passa subito alle sue spalle.
Jacque continua a tenersi stretto la testa della gara da Barros. Il brasiliano mantiene le distanze dal trio Rossi-Biaggi-Ukawa e le loro four stroke.
Continuano così per più dell'80% di gara. Dal venticinquesimo giro, il trio decide di lasciare andare Jacque e Barros per non incappare in qualche errore e, mentre i quattro-tempisti sembrano gettare la spugna, il paulista sembra crederci ancora.
Non era tanto vicino al transalpino ma - dopo aver annuito di essere più veloce del francese sul dritto - decide di tentare un'affondo in pieno stile "garibaldino" (non come quello che viene definito da alcuni cronisti odierni).
Una mossa che gli permette di guadagnare pochissimi metri, scivolare perdendo l'anteriore e centrare quel malcapitato che aveva disputato uno dei migliori week-end della stagione.
Risultato finale: Rossi, Biaggi ed Ukawa giungono a podio nel rispettivo ordine; Jacque e Barros nella ghiaia a tre giri dal termine.
Il brasiliano si rifà quando Honda concede a Pons una delle RC-211V con cui vince due GP su quattro disputati. Per Jacque cominciò quel periodo nero che lo rilegò addirittura a collaudatore in Kawasaki qualche stagione più tardi.
Un doppio KO fu inflitto in quel week-end: il primo alla carriera del transalpino nonostante l'iride della 250 nel 2000, il secondo alla classe 500 che vide la pensione anticipata nel 2003 dopo un quarto di secolo a servizio del Motomondiale.


La reazione di un tifoso "duetempista" all'accaduto

giovedì 26 dicembre 2013

MotoGP

Valentino Rossi: buone feste dal Ranch


Ritorno in Yamaha non all'attesa delle aspettative? Le nuove forze sembrano essere velocissime? Divorzio da Burgees? Smentita matrimoniale? "Chissene" penserà il nove volte iridato, specialmente quando si ritrova con i suoi selezionatissimi ospiti al Ranch: quella sorte di "parco giochi" privato.
E' vero: da cava ideata per flat track e grigliate, adesso sembra essere più un quartier generale anziché il ritrovo di alcuni fortunati.
Non è un caso veder presenziare riders come Guy Martin, testimonial Dainese. Od il nuovo acquisto della VR46 Vitto Guareschi: colui che si spogliò del ruolo di team manager per Borgo Panigale quest'anno, scegliendo il neonato Sky-VR46 per dare supporto ai giovanissimi della Moto3.
Il Ranch comincia ad acquisire maggiore notorietà, facendo intuire che qualcosa di grosso stia bollendo in pentola. Intanto - tra ozio, giochi ed abbuffate - non si sa se lo stesso Rossi andrà ad effettuare qualche turno presso l'impianto in questione, che non sembra più essere "top-secret". Fatto sta che, video e foto postati dallo stesso tavulliese, sembrano essere stati realizzati qualche giorno prima della vigilia ed a suon di Happy Christmas di John Lennon.
Intanto, seppur sia passato il 25 dicembre, spero sempre di essere invitato dallo stesso; che si sarà stancato di vedere le solite facce.