... le 500 stavano per andare a segno (se non fosse stato per Barros)
Motomondiale 2002: anno di debutto delle MotoGP.
Il potenziale delle 4T mise in luce il divario tecnico tra loro e le malcapitate 500. Se le "mezzo litro" guadagnavano in ingresso e percorrenza in favore di un peso più contenuto, le MotoGP riprendevano tutto e di più grazie alla potenza di cui disponevano ed al modo di erogazione.
Il divario cominciò a notarsi dalla prima tappa per via dei cronologici al giro. A Jerez si vedeva con i propri occhi attraverso l'on-board camera su alcune moto.
Ormai era chiaro: le due tempi stavano per essere soppiantate da quell'esperimento voluto da Dorna e dalle ufficiali, con una facilità incredibile.
Difficilmente potevano riscattarsi. I circuiti erano quasi tutti ad appannaggio delle mille. Le vecchie mezzo litro potevano difendersi solo dopo il pronti via (se si fossero qualificate bene).
L'unica speranza? Quella di battere le nuove arrivate in terra sassone.
Il Sachsenring sembrava il campo di battaglia ideale per porre rimedio prima dell'agognato passaggio alla specie evoluta. Così fu.
Le Tech3 di Poncharal conquistano la prima fila con Jacque e Nakano, rispettivamente in prima e seconda posizione. Biaggi dietro il duo franco-orientale, poi Barros, Ukawa e Rossi.
Jacque mantiene la pole fin dalla partenza. Barros passa subito alle sue spalle.
Jacque continua a tenersi stretto la testa della gara da Barros. Il brasiliano mantiene le distanze dal trio Rossi-Biaggi-Ukawa e le loro four stroke.
Continuano così per più dell'80% di gara. Dal venticinquesimo giro, il trio decide di lasciare andare Jacque e Barros per non incappare in qualche errore e, mentre i quattro-tempisti sembrano gettare la spugna, il paulista sembra crederci ancora.
Non era tanto vicino al transalpino ma - dopo aver annuito di essere più veloce del francese sul dritto - decide di tentare un'affondo in pieno stile "garibaldino" (non come quello che viene definito da alcuni cronisti odierni).
Una mossa che gli permette di guadagnare pochissimi metri, scivolare perdendo l'anteriore e centrare quel malcapitato che aveva disputato uno dei migliori week-end della stagione.
Risultato finale: Rossi, Biaggi ed Ukawa giungono a podio nel rispettivo ordine; Jacque e Barros nella ghiaia a tre giri dal termine.
Il brasiliano si rifà quando Honda concede a Pons una delle RC-211V con cui vince due GP su quattro disputati. Per Jacque cominciò quel periodo nero che lo rilegò addirittura a collaudatore in Kawasaki qualche stagione più tardi.
Un doppio KO fu inflitto in quel week-end: il primo alla carriera del transalpino nonostante l'iride della 250 nel 2000, il secondo alla classe 500 che vide la pensione anticipata nel 2003 dopo un quarto di secolo a servizio del Motomondiale.
La reazione di un tifoso "duetempista" all'accaduto
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