sabato 4 gennaio 2014

Superbike


Tissot-Superpole 2014: sapore di MotoGP


"i primi venti classificati nel combinato delle sessioni di libere 1, 2 e 3 accederanno alla Superpole.
I migliori dieci dei tre turni di libere prenderanno direttamente parte alla Superpole 2, mentre i classificati dall'undicesimo fino al ventesimo posto dovranno disputare la Superpole 1 e, per i primi due di questo frangente di qualifica, passare alla seconda fase."
Non è (solo) il regolamento attuato da Ezpeleta nel corso della stagione 2013 per la classe regina, ma quello della Superpole per la categoria massima delle derivate di serie.
Il WSBK comincia ad entrare sempre più nell'ottica Dorna e lo fa dai turni di qualificazione.
Più un "copia e incolla" che una novità: visto che la formula è identica a quella attuata nella MotoGP.
Ne sono cambiate di regole in questi anni, forse troppe. Non ci sono più i Flamini, ne la Infront. Adesso c'è il colosso spagnolo che - con una manovra del genere - sembra voler cominciare a sopperire uno dei campionati più belli di sempre, a vantaggio della loro creatura; mista tra prototipi ed ibridi dei due, dal nome di CRT.
La più bella vista finora? Quella del giro secco.
I piloti avevano a disposizione un solo tentativo, dove davano il massimo per un buon piazzamento. Non era detto che il migliore lo fosse anche in gara, quindi si assisteva a qualche sorpasso in più. Era buona per i privati e le wild- -card perché, oltre a divenire protagonisti per un solo giro (mettendo in mostra i loro sponsors), potevano avvantaggiarsi di qualche errore o caduta da parte dei top riders. Poi c'era il commento di Giò di Pillo, passato in forza su Eurosport con Ringo ed il preparatissimo Toti. Memorabile il suo "mette in crisi la ciclistica".
Insomma, la nuova SBK sembra sprofondare sempre più in basso; e la dimostrazione viene dal commento del ragioniere Fantozzi in merito alla nuova Tissot-Superpole.





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