giovedì 26 dicembre 2013

Legends

McLaren e Le Mans: amore a primo run


L'azienda inglese è nota più che altro come storica rivale del Cavallino Rampante non solo nel Circus della Formula 1. Finora ha prodotto un paio di modelli stradali e si sta accingendo a presentare la P1: erede della F1. 
Un ruolo stretto per la nuova arrivata, visto che dovrà puntare su quella che fu - con molta certezza - la migliore supercar dal '93 fino ai primissimi del terzo millennio.
Progettata da quella mente diabolica di Gordon Murray, caratterizzata dalla particolare guida centrale e l'omologazione triposto, la F1 fu un prodotto eccellente sotto l'aspetto da fuoriserie e non solo. 
Non era dotata semplicemente di prestazioni da capogiro. Era una vettura vincente nelle competizioni di tutto rispetto.
Non lo dimostrò con i comunicati stampa: lo fece con i fatti.
Le Mans 1995: vittoria della vettura di Woking al debutto. La triade del Kokusai Kaihautsu Racing, formata da Dalmas, Letho e Sekiya, si aggiudicò la prestigiosa endurance a primo acchito. Altre vetture della stessa Casa colsero il terzo, quarto e quinto posto.
Umiliarono le prototipo, fecero molto di più con la concorrenza di classe.
Vetture come la Ferrari F40-LM, la Porsche GT2 e la Nismo GT-R LM non ebbero scampo nemmeno nel Global GT Series; anche li l'inglese afflisse un dominio schiacciante con 10 vittorie su 12.
Un po' per le recenti normative tecniche emanate dalla FIA ed un po' per le novità da parte della concorrenza, non andò tanto bene nelle edizioni successive.
Prese paga dalle GT1 di Zuffenhausen nell'anno successivo e dovette accontentarsi del gradino più basso del podio. Trionfò nel '97 con la versione a coda pronunciata solo nella classe GT1, giungendo alle spalle della TWR - Porsche appartenente al glorioso Team Joest e condotta da Kristensen, Johansson ed il compianto Alboreto (di cui riporto il servizio qui).
Eccellente il 4° posto del '98 dietro i prototipi e le GT di nuovissima concezione, che segnò l'ultima partecipazione in forma ufficiale. BMW aveva in serbo il prototipo LM-V12 per il '99; Mercedes, Nissan e Porsche delle GT1 talmente evolute da sembrare più dei prototipi che altro.
La tecnologia andò sempre più avanti, la concorrenza investiva sulla maratona francese e la F1 divenne obsoleta nel giro di quattro edizioni. Le stesse in cui accumulò successi e sconfitte. Ciò non significa che il De la Sarthe fu ostico nei confronti della velocissima vettura britannica che mise in atto le sue capacità, compresa la resistenza. McLaren e Le Mans ebbero un rapporto unico in quegli anni, tanto da essere paragonato ad una storia sentimentale perché fu "amore a primo run".









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