Colpi di scena, bandiere rosse e favoriti: da Phillip Island si è assistito ad una tappa inaugurale avvincente ma non per la quale. Il primo centro, quello conquistato da Laverty nel round 1, ha riportato la Suzuki in vetta - seppur per poco - nel mondiale delle derivate. Risultato mancante alla casa giapponese dal 2010, quando la gestione era in mano ad Alstare e l'ultima vittoria era siglata da un Leon Haslam che, nonostante sia lo stesso individuo, sembra avere poco in comune con quello del team Pata Honda Racing.Il riscatto nella gara due è giunto dal poleman Guintoli, "avvantaggiato" dall'inconveniente tecnico di cui è rimasto vittima l'ex compagno di squadra ed unico pilota Aprilia a finire sul podio dopo il fuoripista di Melandri avvenuto nel corso della gara.Ottimo l'esordio della F3 marchiata Yacknick, trionfante davanti al pubblico australiano in questa prima prova. Anche la prova di Cluzel fu caratterizzata da una perdita d'olio con conseguente esposizione della bandiera rossa, ormai divenuta una prassi dopo la tappa del Nurburgring 2013. Alle spalle del transalpino (che così ottiene la prima vittoria per la casa di Schiranna) si sono piazzati un combattivo Coghlan ed il partenopeo De Rosa, all'esordio nella media cilindrata del WSBK ed all'altezza della competizione nonostante l'inferiorità della sua CBR.Vittoria doppia per Salom e la Kawasaki, con l'iberico che è giunto davanti al favorito Canepa nel corso delle due manche di gara.
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