Tony Cairoli: uno di noi
Non si sa dove sarà trasmesso il mondiale MX. Forse in chiaro sui canali del gruppo che ha acquisito l'emittente citata sopra, forse in Pay Per View su Sky o simili. Tutto tace, mentre mancano meno di due mesi alla nuova stagione.
L'attesa è stremante. Persino i soli appassionati attendono il 1° marzo con trepidazione. Quando la MX comincia ad inaugurare la nuova stagione, in mezzo a tutto quel bel vedere di terra rossa, fango, cancelletti di partenza, stand dei team, linea del holeshot, "monsterine" e quel 222 appartenente ad uno dei più forti di sempre. Il solo Antonio Cairoli.
Antonio all'anagrafe, Tony per i fan internazionali, Tonino per quelli nostrani. Il "Tonino nazionale" come veniva nominato dagli stessi cronisti di Sportitalia.
Colui che centra lo holeshot spesso, che corre con una KTM "amputata" di 100 cc e che vince quasi sempre.
Non dispera se non riesce al pronti-via, non va in crisi se trova un'avversario più in forma di lui in quel frangente di gara e non cade quasi mai.
Ci ha abituato con le sue imprese, fatto emozionare con le sue vittorie ed entusiasmato col suo modo di condurre la Orange 350.
Il suo stile è impareggiabile.
Sembra che danzi con la moto; unendo stile e strategia in maniera sublime.
Non si vincono sette titoli mondiali, tre manche di fila nel Mx of Nations in terra belga, cinque iridi consecutivi con tre moto differenti (Yamaha 450, KTM 450 e KTM 350) e 63 GP su 147 in maniera casuale.
Bisogna disporre di quelle caratteristiche elencate sopra, di gente che spiri fiducia come De Carli (suo manager) e di quei piedi di piombo che Tonino stacca dal suolo solo quando affronta le rampe dei circuiti di tutto il mondo.
Al momento se la spassa a Dubai con la bellissima Jill, postando foto sui suoi profili di Facebook, Twitter ed Instagram; racimolando tanti di quei "mi piace" senza ash-tag o simili.
Lo incontrai ad EICMA quest'anno, mentre si aggirava in incognito all'esterno del padiglione 6. Per sua sfortuna, mi trovavo anch'io in quei paraggi: intento a fumarmi una sigaretta.
Degli appassionati gridarono il suo nome, lui sorrise ma - con un gesto di mano e mimica facciale - fece intendere un messaggio del tipo <<mi spiace ragazzi, siete tanti ma mi attendono. Magari un'altra volta... seriamente!>>, con la stessa eleganza che usa in gara con i suoi avversari. Non era una scusa perché, corredato dalla presenza di Jill ed alcuni amici "corazzati" di natura, andava di fretta presso lo stand KTM.
Gli chiesi se poteva prestarsi ad una foto con un corregionale, tutto in dialetto (a lui piace, è fiero della sua terra). Fece un cenno di approvazione, sorridendo e scuotendo il braccio. Due scatti in movimento, delle pose superiori rispetto ai bambini di oggi, due battute fugaci ed un abbraccio reciproco per quella settima gioia donataci.
Non c'è niente da fare: Tonino è uno di noi. E, anche se i percorsi di vita sono differenti, ciò non significa che si elevi a posizioni di ego come certuni.
Auguri di buon anno Tonino.
Ps: se vinci il titolo quest'anno, ti spedisco una cassata (tranne d'estate perché la ricotta diventa acida)
L'altra? Meglio non pubblicarla...
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