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mercoledì 1 gennaio 2014

Auguri 2014

Auguri


Siamo già nel nuovo anno, ancora sazi da pranzi e cenoni ma con una voglia irrefrenabile di successo. Ce lo auguriamo ogni anno e siamo quasi sempre insoddisfatti di quello precedente. Allora che sia il migliore, ma che continuino a venirne altri perché ingordi di benevolenza.
Auguri da questo piccolo blog, nato per scherzo ma che vede tante novità in questo nuovo anno. Perché il 14 ci piace, tanto pure perché è multiplo di 7: numero magico per astrologi e scaramantici.
"Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi" W. S.

Felice anno nuovo da Clutch & Gears (però continuateci a seguire, numerosi oltretutto)


sabato 21 dicembre 2013

Legends

Happy birthday "Fast Freddie"



Il 20 dicembre è la data di compleanno di Freddie Spencer, l'americano che - dopo un biennio da collaudatore Yamaha - passò nella classe regina del motomondiale e ne rivoluzionò la guida.
Perfetta l'intesa che aveva con le NR della casa dall'ala dorata, con cui vinse tre titoli mondiali che lo resero leggenda; soprattutto nel 1985.
E' vero che Spencer conquistò il suo primo iride nel 1983 dopo una continua bagarre, non solo in classifica, con quel Kenny Roberts già noto, ma lo fece in maniera eclatante nel 1985. 
Quattrordici vittorie, sette e sette, nella 250 e 500,  dove divenne l'ultimo pilota a vincere in due categorie i titoli iridati dello stesso anno; poi se viene aggiunto il tris di Daytona nello stesso '85...
Insomma, "Fast Freddie" andava forte, pure tanto, fin quando la sua flemma non cedette di colpo dal 1986 in poi.
Poche presenze e con risultati da margine: paragonabili a comparsate da cinema holliwoodiano. Non si sa ancora cosa fosse successo a Spencer in quegli anni: solo supposizioni messe li da fan e conoscenti, accompagnate da episodi come "i forfait presso la clinica mobile".
Non combinò nulla di che nella sua seconda metà della serie massima, ancor meno nel suo rientro datato 1993 dopo tre anni di stop. Non si può dire lo stesso della prima parte perché vinceva tanto, ma a suo modo.
Con la sua guida innovativa (per i tempi che furono), con quel suo aprire il gas di fondo prima degli altri così come avviene oggi in MotoGP, con la sua determinazione.
Poi dipende se fosse dotato o meno di quella "supervista" per cui ne andava fiero di raccontare. Freddie Spencer è da considerare una leggenda: la stessa leggenda di quel motociclista dalla faccia di fanciullo, proveniente dalla Louisiana e noto a tutti con quell'indimenticabile nick di "Fast Freddie".